EDUCATORI BURNOUT? NO GRAZIE!
Cos'é il Burnout:
Burnout è il “non farcela più”, l’insoddisfazione e l’irritazione quotidiana, la prostrazione e lo svuotamento , il senso d’insoddisfazione in tutte le situazioni in cui il rapporto con la persona aiutata ha un’importanza fondamentale in termini di significato e di lavoro in sé. Può manifestarsi sia nell’ambito delle cure parentali che nell’ambito delle professioni di aiuto.
Queste persone sono caricate da una duplice fonte di stress: il proprio e quello della persona aiutata. Secondo Maslach si tratta di un processo nel quale si possono individuare tre fasi :
1) Coinvolgimento emotivo 2) Depersonalizzazione 3) Ridotta realizzazione personale
Coinvolgimento emotivo. L’interazione tra chi dà e chi riceve ( sia in famiglia che nelle professioni socio-assistenziali) è incentrata sui problemi di chi riceve. Poiché spesso la soluzione dei problemi dell’utente non è semplice o facilmente ottenibile la situazione diventa ancora più ambigua e frustrante e lo STRESS CRONICO può logorare emotivamente chi dà .
Depersonalizzazione.L’operatore cerca di evitare il coinvolgimento emotivo con un atteggiamento burocratico e distaccato, e con comportamenti di rifiuto o indifferenza verso l’utente. Questi atteggiamenti costituiscono il tentativo di proteggere se stessi dall’esaurimento e dalla delusione,riducendo al minimo il proprio coinvolgimento nel lavoro.
Ridotta realizzazione personale . Sensazione che la propria competenza e il proprio impegno siano vani. L’operatore si percepisce come inadeguato o incompetente e perde fiducia nelle proprie capacità.
L’autostima diminuisce e possono emergere sintomi depressivi molto gravi.
Burnout: se lo conosci lo previeni!